Particelle Magnetiche (MT)

L’idea di utilizzare campi magnetici e particelle ferromagnetiche per individuare discontinuità superficiali in materiali magnetici la si deve all’attenta osservazione di Mr William E. Hoke, impiegato del Bureau of Standard, alla fine della 1a guerra mondiale. Infatti egli osservò per primo che la polvere metallica residuo della molatura di particolari in acciaio spesso formava accumuli in corrispondenza di cricche quando accidentalmente si depositava sulla superficie di pezzi magnetici.
Questa osservazione non fu seriamente presa in considerazione fino al 1928, quando Mr. A. V. deForest intuì che se dovevano essere individuate cricche comunque orientate la direzione del campo magnetico nel pezzo non poteva essere casuale e indirizzò il suo lavoro allo sviluppo di metodi di controllo con particelle magnetiche a permettere il rilevamento di discontinuità superficiali senza riguardo al loro orientamento.

L’inizio della seconda guerra mondiale contribuì, con la richiesta di prodotti bellici sempre più affidabili, allo sviluppo e al perfezionamento di questo metodo e delle relative attrezzature.
A tuttoggi la tecnica di controllo con Particelle Magnetiche è uno dei metodi più consolidati nel campo dei Controlli non Distruttivi e si basa fondamentalmente sulla formazione di flussi magnetici dispersi nel materiale in esame, attraverso i quali è possibile risalire alle discontinuità che li hanno generati. Per tale scopo, mediante opportune apparecchiature, viene indotto o costituito nel componente da ispezionare un flusso magnetico di valore ben definito, che assume la particolare funzione dell'elemento penetrante. L'entità di questa penetrazione, che dipende soprattutto dal tipo di corrente (alternata, raddrizzata o continua), non può tuttavia superare il valore di pochi millimetri. Durante la fase di magnetizzazione una qualsiasi discontinuità presente nella struttura del materiale in esame, genererà un "flusso disperso" localizzato tra i bordi della discontinuità stessa. In tali condizioni se si cosparge la superficie del materiale in esame con polvere costituita da ossidi metallici (Particelle Magnetiche) di colore, forma e dimensione ben definiti, si otterrà un addensamento localizzato di particelle lungo i contorni della discontinuità formante una “indicazione” visibile ad occhio nudo, in luce bianca o in luce nera.

Programmi e date

Livello 1 EN 4179/NAS 410
Livello 2 EN 4179/NAS 410

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